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Intervista per Canon Italia da parte di Mosè Franchi

 

Canon Italia

 

 

 

Matteo Chinellato nasce a Venezia il 24 luglio 1974, la sua passione per la fotografia nasce attraverso il padre, restauratore d'arte, dove usa macchine fotografiche analogiche per la ripresa dei restauri su dipinti e altri oggetti artistici che arrivano presso il laboratorio di restauro. A circa 10 anni riceve una Mupi M6 con cui inizia a scattare le prime fotografie. Verso il 1985, con la visita di Papa Giovanni Paolo II a Venezia, usa per la prima volta una Pentax MX con zoom e scatta le prime fotografie di " cronaca ". Da li la passione per la fotografia sarà totale. Dopo essersi diplomato in Maestro d'arte d'Oreficeria presso l'Istituto d'Arte di Venezia, si iscrive all'Università in Beni Culturali, ma dopo soli due anni abbandona gli studi a causa del servizio di leva. In questi due anni di Università conoscerà un altro punto fondamentale della fotografia, il prof. Italo Zannier che gli farà conoscere la Storia della Fotografia ( con 30 e lode all'esame ) di cui anche ora resta sempre in amicizia.

Verso il 1997 inizia ad aiutare i suoi genitori nella fotografia d'arte fotografando quadri, statue etc. che arrivano continuamente presso il laboratorio di restauro come documentazione fotografica del proseguimento dei lavori, oppure come fotografo ufficiale durante l'allestimento delle mostre presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Nel 2009 passa dalla fotografia amatoriale alla professionale, specializzandosi in micro-macro fotografia mineralogica-gemmologica, natura, aeronautica, cinema e cronaca. Accreditato a diversi eventi importanti di Venezia ( Mostre del Cinema, America's Cup, Visita Ponificia etc.. ) diventa collaboratore di Getty Images, CorbisImages e PhotoShot oltre a varie collaborazioni con altre testate come il Corriere della Sera - Veneto. Diverse sono le fotografie pubblicate online, su riviste, libri etc... Nel 2014, con la collaborazione del prof. Zannier, espone la prima mostra personale dedicata a Venezia con un ottimo successo di pubblico. Diverse sue fotografie si trovano nelle collezioni private di vari famosi fotografi italiani. Nel settembre 2014 ha esposto la sua seconda mostra personale dedicata alla Mostra del Cinema di Venezia e nel novembre 2014 una terza mostra fotografica dedicata alla Grande Guerra.


Per il resto della mia vita fotografica potete consultare il mio curriculum fotografico.

 

English version

 

Born in Venice on July 24, 1974, Matteo Chinellato initially developed  his passion for photography through his father, a renowned art restorer,  who asked him to take pictures – at the time using analog cameras – of  the paintings and other art objects undergoing restoration.
His first camera was a Mupi M6 which he received as a present when he  was ten and with which he took his first shots. In 1985, on the occasion of Pope John Paul II’s visit to Venice, he used a Pentax MX with a zoom for the first time, thus taking his first pictures related to “news”.
This event marked the beginning of a new enthusiastic and absorbing passion for photography.
After taking his degree as a Master of Goldsmith’s Art at the Art Institute  of Venice, he started his academic studies in Cultural Heritage at Ca’ Foscari University (Venice), which he abandoned two years later due to the military service. During his university period he met prof. Italo Zannier – with whom he is still in contact – who introduced him to the History of Photography and who – as testified by his mark (30 with honors) at university – constituted a turning point in his passion and career.
In 1997 he started helping his parents in their business as art restorers by taking art photography pictures of painting, statues etc. which kept on arriving at their lab, to document any advancement. He later worked as the official photographer during the staging of art exhibitions held at Fondazione Giorgio Cini in Venice.
In 2009 he moved from amateur to professional photography, and specialised in micro-macro mineralogical-gemological, nature, aviation, cinema and news photography.
Accredited photographer at several important events in Venice (Film Festivals, America’s Cup, Pope’s visit to the city, to mention a few), he started to cooperate with Getty Images, Corbis Images and PhotoShot as well as with various other important newspapers such as Corriere della Sera (Veneto).
Many of his pictures have been published on papers, magazines and books as well as online.
In 2014, thanks to the help of his friend and mentor prof. Zannier, he had his first solo exhibition on Venice, which was a success. Many of his pictures can be found in the private collections of several renowned Italian photographers.
In September 2014 he had his second solo exhibition at the Film Festival in Venice, while in November of the same year a third photo exhibition focused on the First World War.

 

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AL VOLO

Fotografie di Matteo Chinellato

 

Italo Zannier

 

Viviamo una nuova fase dell’Era dell’Iconismo; in parole povere, siamo nell’era dell’immagine automatica, genialmente avviata da Daguerre, con la sua invenzione, nel 1839.

Una fase, quella attuale, detta del “ digitale “, un lemma per me antipatico, comunque impreciso,  che si può confondere con il famoso medicinale, che salvò a suo tempo tante vite con il “ mal di cuore “.

I francesi, beati loro, l’hanno definito “ numérique “.

Ma il giovane Matteo è un fotografo anfibio, e queste distinzioni non lo preoccupano, né lo distraggono dalla sua passione per la fotografia.

Matteo ha utilizzato, fin da ragazzo, quand’era mio studente all’Iuav, il vecchio sistema “ analogico “ (ahimè, altro lemma scioccherello, perché anche l’attuale fotografia elettronica è analogica, riflettendo sulle definizioni di Roland Barthes, datate 1961 !).

Matteo Chinellato ha sempre cercato, con intelligenza anche sportiva, di cogliere vivaci scene d’ambiente, o anomalie, eventi passeggeri, che sono stimoli storici per i fotografi.

E non soltanto i gabbiani in amore del pane gettato in laguna, ma le luci passeggere, e i colori, spesso nuovi e sfolgoranti, quindi sorprendenti. O le emblematiche brume e nebbie veneziane, nel confronto con i cromatismi lampeggianti, come nelle case di Burano, dipinte con pigmenti chimici che imitano i colori televisivi.

Insomma Matteo Chinellato, con un occhio virginale, sta rivisitando, anche nel “ banale “, il suo habitat e riesce via via a sorprendersi, a scoprire e a segnalare in immagine, aspetti quotidiani del nuovo paesaggio, senza remore per il prima e il dopo della Fotografia, dalla fotochimica alla fotoelettronica.

Ciò che conta per Matteo, è trattenere in una fotografia un pensiero, una emozione, e a volte egli riesce anche a cogliere un momento di poesia.

La fotografia “ veneziana “ ha in Matteo un nuovo appassionato, delicato artefice, che merita attenzione per il suo futuro.

 

 

CIAK … AZIONE !

 

Fausto Raschiatore

 

“Matteo Chinellato ha sempre cercato – dice di lui Italo Zannier -, con intelligenza anche sportiva, di cogliere vivaci scene d’ambiente, o anomalie, eventi passeggeri, che sono stimoli storici per i fotografi. E non soltanto i gabbiani in amore del pane gettato in laguna, ma le luci passeggere, e i colori, spesso nuovi e sfolgoranti, quindi sorprendenti. O le emblematiche brume e le nebbie veneziane.” Una breve riflessione del noto storico e critico friulano “immortala” l’uomo e il fotografo veneto, che è stato, peraltro, suo allievo.

Matteo Chinellato, giovane ed apprezzato professionista, dotato di una propria singolare sensibilità emotiva, che gli permette, soprattutto quando osserva “il mondo” attraverso il mirino della sua “reflex”, di esplorare con il piglio di chi vuole leggere in profondità il contesto che indaga. Egli, infatti, oltre a ritrarre e descrivere l’ambiente che osserva, dà alla “lettura fotografica” una connotazione personale, un proprio imprinting, che riassume e compendia, scatto dopo scatto, il percorso iconografico progettato. L’autore costruisce cioè un insieme di itinerari che raccoglie i contesti indagati, disegnando una teoria di “momenti iconici”, una vera e propria trama di sensazioni e intrecci visivi. Approdi espressivi che talvolta nascono a margine di un incarico professionale. Molti fotografi filtrano il reale osservato all’esame severo delle proprie sensibilità e trasformano in opportunità visive, occasioni e incarichi professionali. Come in parte avviene per Chinellato in questa proposta. Scatti per un percorso di descrizioni e riflessioni sull’arte cinematografica e sui suoi personaggi, a Venezia, nel corso di più edizioni della Biennale d’Arte Cinematografica.  Che è un contributo indiretto di Chinellato al rapporto speciale che da sempre esiste tra Fotografia e Cinema, del tutto particolare, esclusivo, carico di cultura e di storia. … “La fotografia come elemento definitivo, come frammento di vita congelato; il cinema, invece, simile alla vita perché si sviluppa nel tempo, perché non rimane statico alla vista, ma viene immediatamente consegnato al meccanismo del ricordo, della memoria”. (Carlo Montanaro. Treccani.it – Fotografia. Il rapporto tra fotografia e cinema).

Oltre agli impegni professionali, dunque, Matteo Chinellato, sviluppa una ricerca creativa personale che gli permette di essere “aggiornato” sugli sviluppi e sulle linee evolutive della fotografia d’arte. Riesce a coniugare con equilibrio professionale le necessità della committenza con la ricerca. Egli indaga e interpreta segmenti di vita dell’universo visibile, e alcuni di quello invisibile della nostra contemporaneità. Un tempo articolato, non sempre facile da intercettare, non solo nel campo della visione e della visualità, ma soprattutto in quello della realtà che ci circonda. Chinellato guarda per vedere, condivide e sostiene che “Vedere è tutto” come diceva Henry Cartier-Bresson, un grande della fotografia mondiale.

Venticinque scatti in un panel espositivo di taglio prevalentemente reportagistico i cui termini linguistico-espressivi vanno definendo uno stile, realizzati nel corso di cinque edizioni – dalla 66esima alla 70esima - della Biennale del Cinema. Un progetto nato per descrivere – sostiene l’autore – e far vedere come è l’atmosfera durante in Festival, chi lo frequenta …  E non solo. Una simpatica e stimolante proposta culturale nell’ambito di un evento fotografico di apprezzabili contenuti iconici che coniuga Fotografia e Cinema, ma anche Racconto e Reportage o Descrizione e Interpretazione. Generi fotografici importanti, tra loro collegati, che trovano, tramite la sensibilità di Matteo Chinellato, il terreno ideale per esprimersi, durante la Biennale d’Arte Cinematografica di Venezia.

 

 

ATTREZZATURA DISPONIBILE

 

Corpi macchina:

 

Canon EOS 20D - Infrarosso

Canon EOS 7D

Canon EOS 5D - Infrarosso

Canon EOS 5D mk III

Canon EOS 1DX

Canon EOS 1DX mk III

 

Obiettivi:

 

Canon EF-S 17-85 mm f/4-5,6 IS USM

Canon EF17-40mm f/4L USM

Canon EF 40mm f/2.8 STM

Canon EF 70-200mm f/2,8L IS II USM

Canon EF 70-300 mm f/4-5.6L IS USM

Canon EF 300 mm f/2.8L IS II USM

Canon EF 100 mm f/2,8 Macro IS USM

Canon EF 24-105mm f/4L IS II USM

 

Accessori:

 

Canon Extender EF 1.4x III

Canon Extender EF 2x III

Canon Speedlite 580 II

Canon Speedlite 600 EX-RT

Metz 580

 

Analogico:

 

Pentax MX

Mamiya RB67 ProfS

Mamiya 645 Super

Mamiya Universal Press

Canon EOS 50E

 

Stampanti:

 

Canon ImagePROGRAF PRO 300